Il Kidō
I numeri degli incantesimi del Kidō vanno dall'uno al novantanove. Tanto più alto è il numero, tanto più forte ed efficace si rivela l'incantesimo. Anche il grado di esecuzione e la probabilità di non riuscita dello stesso dipendono dal numero. Ne esistono fondamentalmente tre tipi:
- Kidō Difensivo: Si tratta di una vasta categoria di incantesimi difensivi che servono perlopiù per immobilizzare l'avversario. Alcuni hanno la funzione di bloccare/respingere gli attacchi nemici, oppure possono avere un effetto aggiuntivo oltre ad un attacco diretto.
- Kidō Offensivo: Incantesimi offensivi che infliggono danno diretto al nemico. La loro efficacia varia a seconda del livello in cui ogni personaggio è specializzato.
- Kidō Curativo: Incantesimi volti solo alla cura del proprio bersaglio. Al contrario degli altri incantesimi Kidō, non posseggono ne nomi ne livelli di potenza.
Alcuni Kido Difensivi
#39 - Enkōsen ("Ventaglio rotondo bloccante")= Uno scudo circolare di Reiatsu condensato si crea davanti alla Zanpakutō di chi lo usa.
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#58 - Kakushi Tsuijaku ("Passero inseguitore cattura-impronte")= Traccia e localizza le forze spirituali che si cercano. Bisogna tracciare un cerchio sul pavimento e dividerlo in 4 parti con uno specifico carattere al centro. Appaiono così dei numeri che indicano varianti di latitudine e longitudine del bersaglio.
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#75 - Gochūtekkan ("Cinque colonne ferree perforanti")= Colui che evoca la magia giunge i palmi della mani davanti a sé, in crociando le dita. Dalle intercapedini formatesi escono cinque piccole sfere di energia che, lasciando una scia sottile si elevano al di sopra della testa. Contemporaneamente, le mani vengono portate nella stessa posizione a braccia tese. Sempre a dita incrociate, le mani percuotono il terreno, rilasciandovi i cinque fulcri di energia. Essi si manifestano sotto forma di una luce sopra il bersaglio, dalla quale fuoriescono cinque enormi pilastri, collegati alla sommità da una catena. Ogni pilastro si posiziona su arti e testa del bersaglio, immobilizzandolo al suolo.
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#77 - Tenteikūra ("Divina rete celeste")= Trasmette un messaggio a chiunque nella Soul Society. In aggiunta chiunque usa tale magia deve macchiare le proprie braccia, che si animano per l'esecuzione della magia.
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#81 - Dankū ("Spazio Proibito")= Crea una barriera energetica sotto forma di muro rettangolare. Byakuya Kuchiki specifica che essa può difendere da tutti gli Hadō fino all'89°.
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Kido di grado sconosciuto
Hakufuku ("Occultamento Bianco")= Chi è bersaglio di questo Kidō di immobilizzazione viene avvolto da un'illusione di numerosi petali viola che cadono intorno a lui. Quando l'illusione svanisce, il bersaglio perde i sensi, e, al suo risveglio, non ricorda nulla di quello che è successo. Momo Hinamori usa questa magia per fuggire dalla cella in cui è imprigionata.
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Alcuni Kido Offensivi
#90 - Kuro Hitsugi ("Bara nera")= Kidō di alto livello, in cui viene creata una scatola nera di energia spirituale attorno all'avversario. Questa poi verrà attraversata da diverse lance, lacerando il bersaglio dalla testa ai piedi. Quando Aizen la usa a piena potenza contro Ichigo, la scatola diventa alta quanto un grattacielo, facendo collassare lo spazio al suo interno, e poi verrà attraversata da migliaia di lance a forma di croce. Lo stesso Aizen afferma che è un incantesimo capace di distorcere lo spazio e il tempo.
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#91 - Senjū Kōten Taihō ("Cannone mondante delle mille braccia del cielo splendente")= Vengono create delle masse di energia in aria di forma allungata simili a proiettili, che impattano contro l'avversario con violenza. Può essere usato come diversivo, nascondendoci al loro interno altri incantesimi (Kisuke Urahara racchiude dentro le masse di energia un Bakudō per sigillare Aizen).
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#96 - Ittō Kasō ("Singola Lama di Cremazione")= Crea una lama di katana gigantesca composta da fiamme che infligge gravi danni all'avversario. Per essere utilizzato richiede il sacrificio di una parte del corpo di chi lo esegue, da questo viene anche chiamato "Hadō sacrificale". A detta di Aizen, è un'arte proibita che usa il proprio corpo come catalizzatore.
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